
Lo Stand della Carlo Telara (Foto tratta da Sinfonia del Marmo)
Carrara ospitò nel 1934 la Mostra Celebrativa del Marmo antesignana del concetto moderno di fiere internazionali e organizzata per essere una vetrina delle capacità artigiane e artistiche delle imprese marmifere carraresi. L’iniziativa della mostra, ad opera della Regia Accademia delle Belle Arti, arrivò in un momento di indubbia difficoltà economica del marmo apuano schiacciato dalla crisi di sovrapproduzione del 1927 e dell’onda lunga della crisi americana del 1929. Ecco perché l’iniziativa venne utilizzata dalla propaganda del regime come avvio della battaglia del marmo. E in effetti in quegli anni il Regime si adoperò in maniera costante per l’uso del marmo nell’edilizia pubblica.
Italiani, amate il marmo, decoro della casa, igiene degli edifici, sinfonia di colori; adoperate il marmo, sudore della fronte, orgoglio del lavoro, poema di bellezza; onorate il marmo, ricchezza della patria, dono sublime che Dio ha elargito agli uomini, per celebrare ogni cosa ideale, la fede e la gloria, l’eroismo e la vittoria, la vita e la morte! (Adolfo Angeli, premessa de Sinfonia del Marmo)
I luoghi della mostra. La mostra celebrativa aveva il proprio centro nel palazzo dell’Accademia in cui venne inaugurata la sala dei campionari del marmo con 128 formelle di marmofornite dalle più importanti aziende dell’epoca. Concettualmente più che una marmoteca la sala fu pensata come una vetrina commerciale dove mostrare i marmi disponibili nel comprensorio delle Alpi Apuane delle ditte che avevano sede nel territorio.
All’ingresso dell’Accademia le carte geologiche di Domenico Zaccagna e quattro quadri con versi di Gabriele d’Annunzio accoglievano il visitatore. Al piano terra, dove oggi c’è la biblioteca, si entrava nella Galleria d’arte moderna e nella Sala degli Uomini Illustri con i busti dei Carraresi che si sono distinti nelle arti, nelle scienze, nella politica e nell’economia: da Tommaso Lazzerini a Pellegrino Rossi, da Bernardo Fabbricotti a Emanuele Repetti. Salendo al piano superiore tutte le stanze dell’Accademia, a partire dall’Aula Magna, erano adibite a mostre con opere in parte di proprietà e in parte prestate.
La mostra proseguiva poi al Padiglione Giardino e Padiglione del Marmo in via Pietro Tacca, di particolare interesse nel padiglione del Marmo la presenza di una documentazione fotografica dell’impiego del marmo nel mondo.
Ed ora le ditte che avevano un proprio stand al Padiglione del Marmo con relativa opera in mostra:
- Triscornia: Sala di un grande palazzo
- Carlo Telara: Due colonne di marmo zebrino e rivestimento
- Trisconia: 3 lavori di scultura
- Italmarmi: entrata e sala di una casa
- Ing. Faggioni e Ragghianti: sala con caminetto
- Ditta Bresciani Pietro e Sonds: sala con caminetto
- Ditta Nicoli: casa del zoologo
- Ditta Beretta: Un altare
- Ditta Beretta: Una tomba stile moderno
- Ditta Giovanni Pellerano: Entrata di una casa (breccia)
- S. A. Marmifera Ligure, Faggioni e Cucchiari: una fontana
- Ottavio Dell’Amico: Fontana di Roma (Farnesina)
- Ing. Faggioni e Ragghianti: una vasca in marmo Portoro
- Bianchi Ettore: 3 vasi marmo
- Ditta F. Andreani e Fratelli: 3 vasche e una cucina
- Ditta F. Andreani e Fratelli: bagno
- Ditta G. Lagomarsini: Un caminetto e rivestimento
- Ditta Pietro Ferrero: Applicazione brevettata del marmo
- A. Caniparoli e Fratelli: 3 caminetti
- Ditta Pietro Ferrero: appicazione brevettata del marmo
- Bottega d’Arte: oggetti vari
- Rob. Wiliam: abrasivi
- Ditta F. Andreani e fratelli: diversi lavori di scultura
- Ditta F. Andreani e fratelli: bagno con vasca
- S.C.A. – Fregosi: abrasivi
- Concorso Fotografico: Cav. Ermanno Domenichini – Bessi – Casseri – Ratti
- Abrasivi Rigoli: abrasivi
- Frassini Andrea e sons: davanzale di un terrazzo
- Ditta F. Andreani e fratelli: tre panchine di marmo
- Ditta F. Andreani e fratelli: colonna luminosa con sfera